La dieta chetogenica è un approccio nutrizionale sicuramente molto chiacchierato negli ultimi anni. In alcuni casi è un’ottima strategia per la perdita di peso e per il contenimento di alcune patologie.
In altri, invece, passa in secondo piano rispetto alla più classica alimentazione con carboidrati, grassi e proteine nelle percentuali convenzionali.
A livello clinico, la dieta chetogenica, viene utilizzata per la gestione e il trattamento di numerose patologie.
Fra queste citiamo il Diabete di Tipo 2, il cancro, l’epilessia e molte altre.
Solitamente, la dieta chetogenica, viene considerata come migliore strategia per perdere grasso velocemente. In realtà, gli studi fatti su persone che, a parità di calorie, seguivano regimi dietetici chetogenici e non, parlano chiaro: a parità di Kcal non c’era nessuna differenza nel dimagrimento delle due persone.
Tuttavia, in prima battuta, la dieta chetogenica può avere alcuni vantaggi.
Sicuramente la perdita di peso quasi immediata dovuta alla perdita di liquidi grazie al suo effetto diuretico e la perdita delle scorte di glicogeno darà un’ottima spinta psicologica.
Inoltre i corpi chetoni (formati per via fisiologica e non patologica), insieme alle proteine hanno un forte potere saziante. Questo porterà di conseguenza ad un minore intake calorico.
Sicuramente, questo approccio non è adatto agli atleti che sono alla ricerca dell’accrescimento della massa muscolare e/o comunque perseguono il migliore stato di forma. Il mio modesto parere è che nella vita di un’atleta i Carboidrati non possono mancare essendo la benzina subito disponibile che ci aiuta ad eccellere nella performance.
Impostazione di una dieta chetogenica
Il primo step è sicuramente quello di diminuire l’intake di carboidrati per qualche settimana. Abituare il corpo ad un minore apporto di carboidrati è fondamentale. Verrà stimolato ad usare anche i grassi per la produzione di energia.
Per gli sportivi e per chi è particolarmente attento alla forma e alla massa muscolare, è importante, in questa fase, compensare il minore apporto di carboidrati con un aumentato apporto di proteine.
Per i soggetti sportivi, queste andrebbero apportate nell’ordine di 2,5g/kg.
Nella dieta chetogenica l’apporto di carboidrati è minimo. Si aggira fra i 30g e i 50g al giorno.
Invece, l’apporto di grassi sale esponenzialmente, intorno al 70% del totale.
Per quanto riguarda la scelta delle Kcal da assegnare al paziente vanno presi in considerazione alcuni aspetti.
Innanzitutto bisogna individuare il fabbisogno calorico di mantenimento.
Dopo va preso in considerazione il deficit calorico da impostare per la perdita di grasso. Questo si aggirerà intorno alle 500kcal.
Quindi facendo un piccolo schema:
- I carboidrati saranno assunti in un intervallo fra i 30g e i 50g al giorno
- Le proteine, importanti per prevenire il catabolismo muscolare, verranno assunte fra 1,5g e 2,5g al giorno. Il valore più alto (2,5g) è consigliato agli sportivi.
- La restante parte del fabbisogno andrà ricoperta dai Lipidi.
- Nella dieta chetogenica è importante l’apporto di Elettroliti come il sodio (3-5g/die) e potassio (3-5g/die) che possono essere assunti sia con la dieta che sotto forma di integratori.
La durata della dieta chetogenica
Avendo esposto a grandi linee cosa è una dieta chetogenica e come può essere impostata, una domanda sorge spontanea:” quanto deve durare una dieta chetogenica?”.
Ecco la risposta.
La dieta chetogenica non andrebbe protratta per un lungo lasso di tempo.
Il mio consiglio è, dopo aver raggiunto l’obbiettivo prefissato, di tornare lentamente all’assunzione di carboidrati.
La dieta chetogenica per i soggetti sani dovrebbe essere uno strumento e non uno stile di vita.
Sicuramente finito il ciclo di chetogenica ripristinare l’intake di carboidrati è una fase molto delicata che prevede qualche mese per ripristinare lentamente l’affinità col glucosio.